"Bocciati alle elementari. Bocciati alle scuole medie inferiori. Bambini
con disagi, moltissimi extracomunitari. Ma anche molti e molte bambine
italiane. La 12enne a cui è morta la mamma di cancro e di conseguenza ha
fatto molte assenza? Bocciata. Il bambino problematico? Non c’è più il
sostegno,bocciato. Aida lavora come cameriera in centro città, vive sola
con la figlia di 11 anni che frequenta una scuola in zona. Abitano
lontanissimo, la ragazzina è intelligente ha solo bisogno di un po’ di
comprensione: bocciata.
E’ emergenza.
'Noi badiamo al profitto, ai voti. Questa è una scuola esigente,
sforniamo ragazzi con alte performance. Chi non ce la fa deve cercare
altrove'.
Dov’è l’altrove?..."
"...se si comincia l’articolo, come comincia questo, puntando il
dito sulle “bocciature” e ricicciando la solita trita e ritrita
immaginetta di Don Milani, che, povero caro, è ridotto all’icona di uno
che non voleva mai far bocciare nessuno, si ingenera un equivoco grosso
come una casa, che poi è lo stesso che ha rovinato la scuola al pari – e
qualche volta di più – dei tagli pur inverecondi degli ultimi decenni.
Si confonde cioè il successo scolastico, cioè il fatto che l’alunno alla
fine del percorso di studi abbia acquisito le conoscenze che gli
servono per costruirsi una vita autonoma, con il fatto di non venire mai
bocciato. Che già di per sé è una castronata. Si alimenta inoltre
l’idea che l’alunno bocciato (qualsiasi alunno) rappresenti un
fallimento del sistema, per cui la colpa della bocciatura non va cercata
nell’alunno stesso, ma nella scuola che non l’ha promosso. E questa è
un’altra bella corbelleria.
Si avvalora l’interpretazione per cui se io sono un insegnante che
insegna (eh, sì, ce ne sono, e anche tanti) e pretende di conseguenza
che i suoi alunni raggiungano uno standard minimo (tra l’altro, che
fisso io a inizio anno tenendo conto delle caratteristiche personali,
per cui NON è uguale per tutti), e se a fine anno pretendo di bocciare
quegli alunni che, pur se ho ridotto obiettivi e risultati tenendo in
considerazione le loro problematiche, sono un insegnante cattivo,
scansafatiche e fautore di scuola d’élite. Insomma, un pessimo docente a
cui Don Milani sputerebbe in un occhio.
È così? No, mi dispiace...".
Echi di discussioni cui anch'io partecipavo in anni (ahimè) ormai lontani...