"...Quel mattino di agosto a Sant’Anna uccisero i nonni, le madri, uccisero i
figli e i nipoti. Uccisero i paesani ed uccisero gli sfollati, i tanti
saliti, quassù, in cerca di un rifugio dalla guerra. Uccisero Anna,
l’ultima nata nel paese di appena 20 giorni, uccisero Evelina, che quel
mattino aveva le doglie del parto, uccisero Genny, la giovane madre che,
prima di morire, per difendere il suo piccolo Mario, scagliò il suo
zoccolo in faccia al nazista che stava per spararle, uccisero il prete
Innocenzo, che implorava i soldati nazisti perché risparmiassero la sua
gente, uccisero gli otto fratellini Tucci, con la loro mamma. 560 ne
uccisero, senza pietà in preda ad una cieca furia omicida. Indifesi,
senza responsabilità, senza colpe. E poi il fuoco, a distruggere i
corpi, le case, le stalle, gli animali, le masserizie. A Sant’Anna, quel
giorno, uccisero l’umanità intera...".