Su Radiovaticana.it, i dati piuttosto sconfortanti sui ben noti pericoli cui vanno incontro tanti adolescenti sempre connessi come sono in rete. "...C’è chi definisce questi spazi virtuali
“armi di distrazione di massa". Il 71,5% ne fa uso anche durante
l’orario scolastico e il 12% si sveglia la notte per controllare i
messaggi. Inoltre l’11% di questi ragazzi ha un profilo finto che i
genitori e spesso gli amici non conoscono. Durante l’incontro si è
parlato anche del disegno di legge Ferrara contro il cyberbullismo e
della necessità di nuove figure didattiche che educhino non “con” i
media, ma “per” i media...".
Giustissimo il "per", che però non deve ovviamente escludere il "con"... Avrei preferito una chiusa così, a scanso di equivoci: "...che educhino non soltanto “con” i
media, ma anche “per” i media...".
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