Sul suo blog, Gianni Marconato interviene a proposito del "rischio di fallimento del piano ministeriale per la così detta scuola digitale...", attribuito da qualcuno alla cattiva formazione del personale che si sta facendo. Secondo Marconato, invece, "...Quel piano, animato da pensiero magico è, invece destinato a fallire per
cause ben peggiori e strategiche, ovvero per l’insussistenza dei suoi
presupposti: che la scuola possa cambiare (in meglio, ovviamente) grazie
a massicce dosi di digitale... La scuola ha un proprio significato, ha una propria funzione nella
società, ha propri meccanismi di funzionamento, ha propri “criteri di
successo”.
Il digitale, inteso come contenuto e strumento, a scuola può dare un
contributo per attrezzare i giovani con le conoscenze e le abilità
necessarie a vivere il proprio futuro ma il futuro è fatto di tante
dimensioni, di tante problematiche che meritano attenzione da parte
della scuola. Credere che il digitale, a cascata, attivi tutti i meccanismi
necessari a far star bene il giovane nel mondo futuro è compiere un atto
di ingenuità, è compiere un’analisi pressapochista dei meccanismi del
cambiamento, significa aver preso un enorme abbaglio. Oppure...".
Oppure, secondo Marconato, c'è di peggio...